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I miei rituali

I mondi della mente, del come funzioniamo, il legame tra corpo, mente, anima, tutti gli universi che riguardano il benessere mi hanno sempre affascinata tantissimo. Con il passare degli anni ho cercato di approcciarmi alle diverse visioni, ho voluto studiare, ma poi anche sperimentare su me stessa. La mia dinamicità mentale, a volte, è stata talmente viva, attiva, presente da rendermi conto che non fermavo i pensieri nemmeno un secondo, nemmeno nel sonno, e il mondo della meditazione mi ha offerto grandi opportunità, non solo per “smettere” di farlo, ma per trovare un silenzio anche in mezzo al rumore più grande. Oggi quel silenzio mi appartiene e so “riprodurlo” anche in uno stadio pieno di voci urlanti.

Non importa che io mi senta felice o triste, non importa cosa accade fuori e nemmeno dentro, ma ci sono dei rituali che mi appartengono e che trovano quella manciata di minuti nella mia vita ogni giorno. Così come gusto con calma ogni mattina il mio cappuccino seguito da un caffè nero, altrimenti non inizia la mia giornata, allo stesso modo ho sempre un tempo di circa 25 minuti per una breve meditazione e altri piccoli rituali. Sono sacri e meritano il “giusto” tempo e se questo significa alzarmi prima o fare “tardi” in altro, allora ben venga…

Ovunque io sia, mi metto a gambe incrociate, accendo un incenso, un battito alla campana tibetana, infilo le mie cuffiette rosa, faccio un respiro profondo e chiudo gli occhi. Nel momento in cui mi permetto di meditare, tutto prende una sorta di dimensione che mi porto dentro e fuori nell’arco della giornata, come se scorresse nel sangue che mi nutre.

Sono sempre stata affascinata anche dalle discipline olistiche e nel corso degli anni, in Italia o molto spesso altrove, mi sono regalata corsi ed esperienze che mi hanno arricchita e che sono diventate mie e di chi amo nel quotidiano.

Alla fine degli anni ’90 frequentai un corso di riflessologia plantare, perché mi affascinava moltissimo l’idea che nel mio piede vi fosse ogni singolo elemento del mio corpo, ma quando, anni dopo, scoprii che esisteva anche la riflessologia del viso, i miei occhi iniziarono a brillare. Ho dunque frequentato il corso di riflessologia del viso Dien’ Chan’.

Dentro quel viso che ogni giorno si specchia, si osserva, si scruta, dentro quell’elemento che diventa la parte dove più ci riconosciamo o ci riconoscono, vi sono i punti del corpo fisico ma anche quelli dell’anima.

Il professor Bùi Quôc Châu, vietnamita, negli anni ’80 trovò con la sua équipe circa 600 punti del viso ai quali corrispondevano, anche grazie ad alcuni riferimenti dell’agopuntura, quelli degli organi, di ogni tessuto. Ho avuto l’onore e la fortuna di frequentare il corso di una cara amica che ha appreso il metodo a Parigi direttamente da Nhan le Quang, il quale seguiva alla perfezione i 540 punti sparsi sul viso. Con l’andare degli anni, questo metodo, che sa risultare illuminante ma molto complesso e poco memorizzabile, si è evoluto tenendo conto del passaggio dei meridiani e i punti della magnetoterapia, ed è stato anche reso più fruibile grazie a un protocollo che permette di imparare a memoria le sequenze.

Ora vi starete chiedendo cosa si può fare in pratica con un trattamento di riflessologia. In primis è possibile riequilibrare il flusso dell’energia e parlo sia di squilibri fisici che nervosi. Vi dico cosa faccio io? La mattina, con una piccola pressione con la pennina che vedete nella foto, dalla parte appuntita, schiaccio alcuni punti ed eseguo il riequilibrio dei chakra. Con la parte che ha la punta arrotondata invece è possibile eseguire il trattamento completo che dura circa 20 minuti e così si va ad agire su tutto il corpo. Mettiamo ad esempio che sia stata storta al pc e ho male a una spalla: in questo caso andrò ad agire sui punti che riguardano la cervicale. A me piace dire che mi rimetto in loco i pezzi!

Con la parte a rotella, sempre la mattina, eseguo delle piccole pressioni seguendo delle sequenze orizzontali per andare a drenare. Esistono frequenze per la pressione, per calmare il mentale, per le intossicazioni alimentari (e per me, che rischio la contaminazione ogni volta che pranzo fuori, questo è rassicurante), vi sono punti che aiutano la memorizzazione di dati se stai studiando… Vi sono mille mondi… Mi guardo allo specchio e conosco e riconosco il punto del viso dove vi è l’intestino, il cuore, il fegato, la colonna vertebrale o il chakra della gola. Tutto questo è pura magia per me!

Insomma, il viso è un tempio che custodisce immense ricchezze, e, una volta che conosci la combinazione, puoi accedervi.

E così, dopo aver ascoltato una traccia di circa 7 minuti a occhi chiusi, mi dedico qualche altro minuto di riflessologia e poi concludo passando l’anello sulle dita e riequilibrando così i miei meridiani. Questi sono alcuni dei “rituali sacri”, alcune delle mie manie, alcuni degli oggetti che infilo nella borsa della moto prima ancora della biancheria intima. Che sia per un giorno o un mese, io non parto mai senza la mia pennina della riflessologia del viso e la piantina completa dei punti.

Vi sono poi altri rituali che amo e dei quali non posso più fare a meno… Ve ne parlerò senz’altro. Se ne avete voglia, fatemi sapere quali sono i Vostri.


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